FORBES LO DICE FIN DAL 2019 !
Ben l’82% dei consumatori di un brand pensa che sia più credibile un dipendente di quell’azienda come influencer di quei prodotti e si affiderebbe più facilmente ad un loro consiglio.
Ed è cosi che si è nel tempo sviluppato, da una parte gli influencer a livello mondiale, dall’altra un proliferare di micro e nano influencer molto più vicini al mercato ed ai consumatori.
Questo è come funziona nel mercato B2C.
E nel B2B ?
Chi mi segue da un po’ di tempo, sa che la questione dell’influencer (tra virgolette ovviamente) in azienda è un mio cavallo di battaglia, nel mondo B2B l’influencer può essere il nostro tecnico che può parlare socialmente (sui social) con un altro tecnico,
E cosa passa all’esterno ? Che idea si possono fare i nostri interlocutori ?
Innanzitutto che i nostri contenuti possono raggiungere molte più persone e target diversi, che attraverso queste azioni possiamo far capire che “ambiente” si respira in azienda, che viene data importanza ad ogni singolo dipendente e ogni singolo dipendente crede nella sua azienda e nei suoi prodotti o servizi.
E che questo tipo di applicazione sia benefica anche per le attività di Employer branding, che permettono di attirare in azienda nuovi talenti, beh è sicuramente un altro vantaggio da non sottovalutare.